Se l’acqua nel suo scorrere potesse realmente trasformarsi in qualcosa di magico, ebbene, forse un pò tutti vorremmo incontrare l’uomo d’acqua, personaggio incantato del libro “L’uomo d’acqua e la sua fontana”, prima prova del promettente Ivo Rosati. Il testo è immerso nelle splendide tavole di Gabriel Pacheco, illustratore messicano, dalle grandi capacità liriche. Tra le pagine, in un’ atmosfera di malinconici bruni diluiti da mille toni d’azzurro la figura di un gatto, dai lineamenti eleganti, fa da osservatore all’uomo d’acqua. Un lieve, silenzioso accompagnare la storia.
Storia che nasce da un rubinetto d’acqua dimenticato aperto. L’acqua “a forza di accumularsi, rimbalzare, scivolare su e giù, fece nascere un uomo, un uomo alto, blu, trasparente e cristallino. Un uomo d’acqua, appunto” che scopre il mondo degli uomini, le cose, le forme. Un po’ straniato esplora incuriosito strade e vicoli, fugge le persone che vorrebbero scacciarlo dalla città. Silenzioso durante la notte passa il tempo ad annaffiare fiori, e cortese riuscirà infine a farsi accettare.
Un giorno, un temporale. Il richiamo primitivo della pioggia cerca di convincere l’uomo d’acqua ad abbandonare ciò che ha appena conosciuto ricordandogli le proprie origini. Ma tornare ad abbracciare fiumi e mari significherebbe ultimare un viaggio: no, non è ancora il momento per congiungersi a loro. Il suo è uno spirito libero, corre via senza fermarsi, senza indugiare fin quando trova una fontana. Una fontana abbandonata nel centro di un piccolo paese. Una fontana e una vasca da riempire d’amore.
Rosati alla fine del testo si diverte a spostare il piano della finzione su quello reale dando una preziosa indicazione riguardo il luogo, storicamente famoso per le sue acque, dove trovare la fontana e osservarla attentamente. L’autore rivolgendosi direttamente al lettore lo invita infatti a passare a Corticella ad un passo dal capoluogo emiliano dove di notte c’è chi dice che l’uomo d’acqua esca ancora dalla fontana per farsi una passeggiata. “C’è chi giura che lo fa tutte le notti”.
Se qualcuno non si fosse dimenticato il rubinetto aperto l’uomo d’acqua sarebbe rimasto solo nei nostri sogni.
- Rosati, Ivo (Autore)