Ogni ragazzo o bambino che sia cresciuto in una famiglia difficile è sempre in cerca della felicità, ma mai per se stesso. La felicità, quella cosa colma di rimpianto e amarezza e che si doveva realizzare se le cose fossero andate in un altro modo, è una chimera degli adulti. Ai ragazzi basta molto meno e per quel poco di cui si accontenterebbero (qualcuno che prepari una colazione, che li accompagni a scuola, che badi un po’ di più a loro insomma) sono pronti a fare di tutto. Per questo Marta, dodici anni, si prende cura da sempre dei suoi fratelli più piccoli e Corrado, sedici, vuole festeggiare la madre che sta per uscire dal carcere con una grande festa. Intorno a loro altre vite, altri personaggi ognuno con la propria storia e le proprie ragioni, tutti alla ricerca di un senso, tentando di capire come rimettere a posto quel bullone che saltando via ha inceppato l’intero ingranaggio. Fabio Geda incastra le storie e pagina dopo pagina spinge i suoi personaggi a rompere il silenzio, a muoversi cercando un altro posto e un altro punto di vista e intanto riflette sul valore dell’educazione e sulle responsabilità degli adulti nei confronti dei giovani e del loro futuro mettendo in discussione le risposte che siamo abituati a dare loro. Ognuno alla fine capirà quale scelta fare e su chi contare, in attesa che la felicità torni come “un dono dal vento”.