Editato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1973, Come mangiare vermi fritti (How to eat fried worm), romanzo breve di Thomas Rockwell entra nella case dei ragazzini italiani, anche di quelli più schizzinosi. La trama la si può riassumere così: una scommessa, quindici vermi, 50 dollari e quattro ragazzini amici/nemici: tutto in un arco di tempo che dura quindici giorni.
“Gli andò di traverso il solo pensiero di affondare i denti su un soffice e grassoccio verme bollito.[…] Billy digrignò i denti, sommerse il verme con ketchup, senape, sale, formaggio grattugiato e qualsiasi cosa fosse sopra la cassa. Poi lo afferrò, lo spezzò con le mani, se lo ficcò in bocca e masticò, masticò, deglutì, inghiottì”
Più che raccontare gli eventi e il loro evolversi ci piace sottolineare come l’autore sia riuscito a (leggi anche: abbia voluto) “cucire” sui personaggi adulti/(genitori) dimensioni dialogiche nelle quali si avverte, a piccole dosi, una comicità, velata e non, che aiuta ad allontanare, smussare di qualche passo in più le tensioni bambine create da questa incredibile scommessa. Adulti inoltre presenti, ma mai invadenti.
In America è un cult. Generazioni di ragazzini hanno consumato le pagine di questo libro. E in Italia, quale sarà il suo destino?