Ogni oggetto caldo è soggetto alla dispersione del calore, cosa che accade anche nelle nostre case. Evitare o ridurre la dispersione del calore nell’abitazione contribuisce al risparmio energetico e quindi a consumi minori e a costi più bassi in bolletta. La dispersione di calore può essere calcolata, seguendo alcuni principi di base della fisica riguardanti la conduzione del calore. Sono calcoli piuttosto complessi, specialmente per un’abitazione, richiedono la conoscenza dei materiali e dei loro valori di conduttanza termica. Se vuoi sapere quanta dispersione di calore c’è nel tuo appartamento puoi contattarci e richiedere la nostra consulenza professionale.
Da cosa dipende la dispersione del calore
In fisica due corpi che hanno temperature diverse, che vengono a contatto, tendono a equilibrarsi, quindi il corpo più caldo trasferirà calore a quello più freddo, finché non raggiungeranno la stessa temperatura. In una casa, nei mesi invernali, succede la stessa cosa: dai termosifoni il calore viene irraggiato nell’ambiente, verrà poi trasferito alle pareti per conduzione e infine all’esterno per convezione. Ogni superficie ha una propria capacità di conduzione del calore, il vetro provoca una dispersione di calore diverso dai mattoni, dall’intonaco, dal legno etc.
Per evitare che le dispersioni siano eccessive occorre usare alcuni accorgimenti, ad esempio installare finestre con vetri doppi, pensare di creare delle intercapedini sui muri, per evitare la dispersione, utilizzare un intonaco isolante etc. Il mercato offre moltissime soluzioni in questo senso, al fine di migliorare il rendimento energetico delle abitazioni.
Calcolare la dispersione del calore
Come abbiamo già anticipato calcolare la dispersione del calore in una casa è complicato. Il calcolo si effettua conoscendo alcuni dati fondamentali: la misura delle superfici e la conducibilità termica di ogni materiale. Più quest’ultimo valore è basso, minore sarà la dispersione del calore. Per esempio i mattoni forati hanno una conducibilità di 0,18 W/(m·K).