Emma, dodici anni, si trasferisce insieme alla famiglia in un’altra città. Appena arrivata, comincia subito a notare cose strane nella via dove si trova la sua nuova casa, via del Bombo appunto, e allora comincia un’esplorazione del suo nuovo quartiere che la porterà a scoprire chi sono i suoi vicini e a svelare i misteri di via del Bombo.
La trama si serve di vari elementi per parlare, in definitiva, di estraneità, paura di ciò che non si conosce e, anche, che ciò che non conosciamo non voglia alla fine conoscerci, che ci sia sempre la possibilità di sentirsi per sempre estranei, per sempre diversi.
Sono tutti strani, alcuni anche parecchio, gli abitanti di via del Bombo e se all’inizio il quartiere sembra popolato solo di mostri ronfanti, pericolosi assassini e rapinatori (quelli alla fine della storia ci sono davvero), verso la fine la tensione, come nei migliori romanzi, si scioglie e forse in onore di quel bombo a cui è intitolata la via, saranno proprio le api, a far catturare i pericolosi rapinatori e a riportare la calma nel quartiere. Delizioso anche l’elemento fantascientifico (ed ecologico), e cioè i fiorini, gli esserini blu che, risultato imprevedibile di un esperimento per creare fertilizzanti naturali, oltre a costituire un’altra storia nella storia, sono, insieme alle api, motivo di meraviglia e ansia insieme, governabili ma ingovernabili come ciò da cui ancora dobbiamo imparare a prendere le misure.
Per tutta la storia Emma e il suo nuovo amico Fredryk vanno in esplorazione del quartiere – non sono forse i bambini i migliori esploratori di tutti i tempi ? – e per tutto il tempo Emma deve confrontarsi con ciò che non conosce e che la spaventa. Anche riguardo alla sua nuova scuola, quando va a vederla per la prima volta, Emma si chiede, con una delle pagine più belle del libro, se le sta riservando un cantuccio, se insieme a quell’anno scolastico nuovo che sta per cominciare, anche lei sarà “il nuovo” a cui fare posto.
Tipicamente nordico il modo di parlare dei sentimenti, di avvicinarsi piano alle nuove sensazioni che si scoprono, calmo e razionale, ma anche intimo e segnato dalle ansie dell’infanzia.
Peccato per la copertina che non rende merito a un libro delizioso.
- Aune, Tore (Autore)